.

L'Ictioftiriasi

L'Ictioftiriasi

M QPetshop set 19, 2022 Pesci 0Commenti

L'Ictioftiriasi, Ittioftiriasi o malattia dei puntini bianchi

La principale malattia dei pesci in acquario

Ti stai chiedendo perché al tuo pesce appaiono dei puntini bianchi? Vuoi sapere come togliere i puntini bianchi dal pesce e se sono dannosi per i tuoi amici pinnati? Il tuo pesce può morire a causa dell'ittioftiriasi?

Puoi trovare la risposta a queste e tante altre domande qui sotto.

 

Cos’è l’Ictioftiriasi?

L'ictioftiriasi, ittiofiriasi, anche chiamata “white spot” o malattia dei puntini bianchi, è il problema più comune nei pesci in acquario ed è la principale causa di morte degli stessi.

L'ittioftiriasi è causata da un piccolo parassita chiamato Ichthyophthirius multifiliis.

Una delle cause principali della proliferazione di questo parassita può essere lo stress. Un cambio d’acqua, uno sbalzo termico, un lungo viaggio… tutte queste situazioni possono condurre il pesce verso uno stato di stress intenso, che porterà ad un indebolimento del sistema immunitario con la conseguente diffusione dell’animaletto killer.

Quando un pesce viene colpito da questi animaletti, si iniziano a formare delle piccole cisti bianche visibili ad occhio nudo che, a maturazione avvenuta esplodono, rilasciando nuovi parassiti.

Queste cisti colpiscono di solito la parte posteriore dell’animale. Inizialmente i puntini sono piccoli e sparsi ma, successivamente, cominciano a ricoprire tutto il corpo e ad aumentare in dimensioni.

La malattia è potenzialmente letale: i parassiti, dapprima pochissimi e apparentemente innocui, iniziano gradualmente a coprire tutta la superficie del pesce, immobilizzando le pinne e impedendogli quindi di nuotare e di mangiare.

A specie diverse corrispondono anche sintomi differenti: alcuni pesci potrebbero cominciare a sfregarsi contro le decorazioni e contro le piante dell’acquario, altri potrebbero avere la tendenza a nascondersi o a perdere vivacità. Nella maggior parte dei casi si noterà una perdita dell’appetito. 

É importante tenere sempre sott’occhio i nostri amici pinnati ed essere preparati ad agire con tempestività nel caso notaste la presenza di questi sintomi e dei primi puntini bianchi. 

 

Come funziona l’Ictioftiriasi e come si manifesta?

Come spiegato in precedenza la prima “ondata” di puntini bianchi è leggera, colpisce molto frequentemente solo la parte posteriore del pesce e dopo 2-3 giorni le cisti scompaiono.

Questo non significa che la malattia sia svanita, anzi, alcuni giorni dopo i puntini bianchi cominciano a riapparire più numerosi e si cominciano a notare i primi sintomi: le pinne del pesce non si muovono liberamente come prima, l’animale comincia a perdere appetito e a stazionare sul fondo dell’acquario per periodi prolungati.

Dopo altri due-tre giorni i puntini riscompaiono per ripresentarsi nella terza ondata altri due-tre giorni più avanti.

É in quest’ultima ondata che i puntini ricoprono la quasi totalità del pesce, l’animale non riesce più a muoversi e a mangiare. La morte è assicurata e lo stesso destino spetta agli altri abitanti del vostro acquario se non si agisce immediatamente.

 

Come curare la malattia dei puntini bianchi

Partiamo con il dire che pesci sani e non sottoposti a stress, in un sistema ottimale e dai valori corretti, non verranno mai logorati dalla malattia: il sistema immunitario degli animali è più che pronto a rispondere con forza all’attacco dei parassiti.

In secondo luogo è importante sapere che la malattia può essere debellata soltanto se la fauna lo permette e SOLO SE VIENE SCOPERTA IN TEMPO.

Esistono diverse metodologie per cercare di contrastare la moltiplicazione incontrollata del parassita: è consigliato l’utilizzo di un aeratore acceso alla massima portata, che impedisce al parassita di muoversi liberamente in acquario e di infettare gli altri pesci. Per evitare che l’infestatore possa “vedere” al meglio delle sue possibilità si può spegnere l’illuminazione dell’acquario, l’Ichthyophthirius multifiliis può infatti solamente percepire delle ombre, non ha una vista vera e propria. 

La termoterapia consiste invece nel portare la temperatura dell’acqua a circa 30°, in maniera da accelerare il metabolismo del pesce, velocizzare la sua crescita e di conseguenza la sua morte, impedendo la riproduzione in vasca e l’infezione di altri pesci.

Se dopo una settimana la malattia non è ancora debellata è necessario passare ai medicinali.

Uno fra i migliori tra quelli offerti in commercio è sicuramente Faunamor.

Faunamor è un prodotto ampiamente collaudato da esperti e acquariofili, aiuta a combattere l’ittiofiriasi e protegge i pesci tropicali da infezioni secondarie, spesso collegate alla malattia.

Per qualsiasi dubbio non esitate nel contattarci, saremo lieti di darvi consiglio, quando possibile.

Lascia un commento

*
** non visibile
* url del sito con http://
*